
La Datsun 240Z prima vera sportiva di casa Nissan
La Datsun 240Z si può definire come la prima vera e propria sportiva di casa Nissan, se si esclude la coeva GT-R, che però era una versione sportiva della berlina Skyline.
La 240Z, (S30 sigla di produzione) è stata la prima generazione della serie di GT coupé a due posti Z (più avanti anche 2+2, contraddistinte dalla denominazione ZX). La Datsun 240Z era prodotta dalla Nissan Motors Ltd (proprietaria del marchio Datsun) in Giappone dal 1969 al 1978. La Datsun 240Z, una delle più riuscite linee di auto sportive giapponesi mai prodotte, è stata progettata da un team guidato da Yoshihiko Matsuo, capo dello Sports Car Styling Studio di Nissan. La Z risultava elegante, con una moderna ingegneria, un prezzo relativamente basso e prestazioni impressionanti e fu pensata per competere testa a testa con le affermate vetture sportive europee.
La risposta positiva, sia della stampa specializzata che del pubblico, specialmente sul mercato americano, fu immediata ed i concessionari ebbero presto lunghe liste d’attesa per la “Z”. La 240Z è stata anche la vettura che indusse le altre case giapponesi al lanciarsi sul mercato delle GT.
La vettura, sui vari mercati internazionali, presentava alcune caratteristiche particolari, come il cambio manuale a 4 marce per quello americano (più avanti fu offerta in opzione anche una trasmissione automatica), mentre per quello europeo il cambio era a 5 marce. Caratteristiche comuni erano i due carburatori SU-Hitachi, sospensioni anteriori con schema MacPherson, posteriori a puntoni Chapman, i freni a disco all’anteriore e a tamburo al posteriore. Per le proporzioni della sua linea lo Sports Car Styling Studio di Nissan aveva preso come riferimento la Ferrari 250 GTO, mentre per il lungo cofano l’ispirazione era arrivata dalla Jaguar E-Type.
Il design degli interni era molto pulito, con sedili sportivi provvisti di poggiatesta e cruscotto di impostazione e design decisamente europei, con tanto di corona del volante e pomello del cambio in legno e strumentazione accessoria disposta nella parte centrale della plancia e orientata verso in guidatore. L’accelerazione da 0-60 mph avveniva in 8,2 sec e l’auto copriva il quarto di miglio in 15,5 secondi.
Produzione e serie della Datsun 240Z
La 240Z è stata prodotta in due serie (1969-71, 1972-73), identiche nella meccanica, ma distinguibili per alcuni dettagli estetici tipici della seconda serie (spoiler posteriore nero opaco alla base del portellone, riportante le scritte identificative e diverso design dei copriruota). La prima serie, per il mercato interno, tuttavia montava un motore 2 litri da 130 CV (monoalbero in testa tipo L20) ed era denominata Fairlady Z. Da questo modello presero vita gli anni successivi i modelli 260Z e 280Z (offerte anche in configurazione 2+2, nel qual caso la denominazione era ZX) le cui differenze riguardavano soprattutto la cilindrata del motore, aumentata rispettivamente a 2,6 e 2,8 litri.
Già alla fine del 1969 venne presentata una versione speciale della 240Z, la Fairlady Z432, che era equipaggiata con lo stesso propulsore 2 litri, 6 cilindri in linea bialbero (DOHC) 24 valvole S20 che equipaggiava la Skyline GT-R. La numerazione 432 faceva riferimento alle 4 valvole, ai 3 carburatori e ai 2 alberi a camme di cui la vettura era provvista.
Di questa versione venne prodotta una serie speciale, denominata Z432R, per permettere l’omologazione della vettura alle competizioni rallistiche. Costruita solo per il mercato giapponese, la R aveva una speciale livrea arancione abbinata a nuovi componenti di colore nero quali il cofano motore, lo spoiler anteriore e i cerchi in magnesio. L’intero corpo vettura era stato alleggerito ed era stato inoltre introdotto un sistema di sicurezza per la coppa dell’olio, per evitare che si rompesse inavvertitamente a causa delle sollecitazioni dovute al terreno sconnesso.
Datsun 240Z (1972 : HLS30) – The 41st Rallye Monte-Carlo in 1972 (Overall third) – Sport Car / Rally Car / Competition
La vettura si è classificata terza al 41° Rallye Monte-Carlo in 1972 guida da Rauno Aaltonen e Jean Todt.
Sempre per il solo mercato giapponese, nel 1971 viene prodotta la Fairlady ZG, dotata di appendici aerodinamiche (cupolini ai fari, passaruota aggiuntivi e frontale carenato, denominato G-Nose, e spoiler posteriore – quest’ultimo poi ripreso dalla seconda serie della 240Z).
Riassumendo le caratteristiche principali della 240Z sono:
- Motore: L24, 2.393 cc, sei cilindri in linea, blocco in ghisa, testa in lega, due valvole per cilindro, un albero a camme in testa (SOHC), albero motore con sette cuscinetti, rapporto di compressione 9,0:1;
- Sistema di alimentazione: pompa meccanica del carburante, due carburatori SU-Hitachi HJG 46W 1,75 (44 mm);
- Potenza: 151 CV (110 kW) a 5.600 giri al minuto;
- Coppia: 198 Nm a 4.400 rpm (SAE lordo);
- Trasmissione: manuale a cinque marce per il mercato europeo, manuale a quattro marce o tre velocità automatico (dopo il settembre 1970) per il resto del mercato internazionale;
- Freni: Anteriori con dischi diametro 270 mm; Posteriori a tamburo;
- Sospensioni:
- Anteriori: con schema MacPherson, molle elicoidali, ammortizzatori telescopici, barra stabilizzatrice
- Posteriore: indipendente con puntoni Chapman, quadrilateri inferiori, molle elicoidali, ammortizzatori telescopici
- Sterzo: a cremagliera e pignone,
- Ruote: ruote 4.5J-14 in acciaio con pneumatici 175SR14
- Velocità massima: 201 km / h 0 a 60 mph (97 kmh): 8.2 s
- Consumo medio di carburante: 11 L / 100 km;