
Tour del Peloponneso – 1-7 ottobre 2017. Sull’onda della vittoria italiana dell’anno precedente, l’edizione 2017 della più famosa cavalcata automobilistica greca vede gli italiani al primo posto per numero di equipaggi, in particolare un folto gruppo della Scuderia Campidoglio tra cui Mauro Capocci, in coppia con il navigatore Rossella Marini con Volkswagen Karman Ghia Coupé del 1969 arrivati primi della categoria “G” e di tutti gli equipaggi italiani, campioni della Scuderia Campidoglio e 8° assoluti in classifica generale. Inoltre erano presenti Pierluigi Mottironi con Daniela Quintiliani su Alfa Romeo Giulia Sprint del 1962, Carlo Giustini insieme a Svetlana Mizina su Alfa Romeo Giulietta Spider passo corto del 1957, Massimo Spuntarelli con Nathalie Desnoyers su MG A del 1959, Pietro Gianclaudio Cuscino con il navigatore Giuseppina Cristalli su Porsche 911 Carrera C/T del 1984 e ovviamente il Presidente della Scuderia Campidoglio Maurizio Mazza con Marcella Di Paola su Alfa Romeo GT 2000 Veloce del 1971. Un’importante conferma per un evento che guarda sempre più al belpaese.
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Tour del Peloponneso – Magna Grecia
Ad un anno dall’edizione del Tour del Peloponneso che ha visto un equipaggio italiano sul gradino più alto del podio, ben 20 partecipanti nostri connazionali hanno preso parte alla lunga avventura greca (7 giorni totali) che già da quattro anni sta assumendo sempre più rilievo internazionale nel mondo della regolarità a media per auto storiche.
Organizzata da Scuderia Triskelion, il Tour du Péloponnèse Historique nasce da un progetto che il suo fondatore, il collezionista greco John Karampelas, aveva in mente sin da ragazzo e che dal 2014 è diventato realtà: una sorta di Mille Miglia in salsa greca, un viaggio di una settimana attraverso le bellezze naturali e archeologiche del Peloponneso condito da cucina tradizionale, strutture di alto livello e una serie di prove di regolarità a media imposta dalla difficoltà sempre crescente. Fuori dai nostri confini infatti, la regolarità per auto storiche è spesso sinonimo di prove di media, mentre i pressostati sono decisamente meno diffusi.
Quest’anno i partecipanti sono giunti al “Via!” del Tour del Peloponneso, simbolicamente dato nella culla dello sport internazionale, l’antica Olimpia, da ogni angolo del mondo: Italia, Belgio, Olanda, Germania, Regno Unito, Usa, Canada, Australia e ovviamente Grecia, con una netta predominanza dei nostri connazionali, dovuta anche alla vicinanza geografica e alla quota di iscrizione che include il passaggio in nave per l’auto e per i passeggeri con partenza da Ancona. In più, gli organizzatori hanno speso molte energie nel nostro paese durante l’ultimo anno per creare un canale privilegiato, promuovendo l’evento anche attraverso accordi e gemellaggi con club come Scuderia Campidoglio di Roma (il più rappresentato, con 6 equipaggi) e il Veteran Car Club Panormus di Palermo. Eterogeneo il parco vetture, da una fumosa ma irresistibile Panhard Sport del 1953 a una rude Datsun 180B ex works del 1977, all’austera Fiat 1400 del 1951 dei siciliani Falanga/Mancuso a una sempreverde Giulietta Spider del 1957 all’elegantissima Jaguar XK 150 FHC dei vincitori di quest’anno, gli inglesi Bush/Rolls, che avevano mancato per poco la vittoria lo scorso anno.
Oltre 1200 i km percorsi nei cinque giorni di gara del Tour del Peloponneso, distribuiti tra paesaggi eterogenei e autentici, dalle spiagge della bella e selvaggia Killini, raffinata località termale e balneare con vista su Zante e Cefalonia, agli antichi borghi di montagna, ai villaggi di pescatori cresciuti attorno alle cupole delle chiese a pianta greca e agli onnipresenti ulivi, passando per storia, archeologia, natura, senza perdere di vista un sano relax e soprattutto il piacere di guida.
Le località toccate dall’itinerario alternano celebri siti archeologici come Micene, l’antica Olimpia, il tempio di Apollo Epicurio e l’antica Sparta, a bellezze naturali e storiche meno conosciute, e forse per questo ancora più sorprendenti, come il borgo marinaro “segreto” di Monemvasia o le grotte marine di Diros ad Areopoli, una meraviglia della natura che da sola vale il viaggio in Grecia.
Ma il Tour non è soltanto una vacanza: già dal primo giorno i ritmi di gara sono serrati, i controlli orari inflessibili e le prove speciali, inizialmente più blande per far “ambientare” i partecipanti, col passare dei giorni crescono per numero e difficoltà, con diversi cambi di media all’interno della stessa prova speciale, controlli visibili alternati ad altri segreti e con un’impegnativa sessione notturna sera. E se alcuni vivono la gara senza prendersi troppo sul serio, magari semplicemente scaricando un’app sullo smartphone tanto per tenere il tempo, altri sfoderano tutta la loro indole competitiva. Una volta messi via i cronometri, il Tour torna a far valere il suo più grande pregio: la semplicità e la cordialità greche contagiano tutti i partecipanti, superando barriere culturali e linguistiche e creando un gruppo unito e saldo che alla fine di una settimana di gara si saluta con abbracci e lacrime, con la promessa di rivedersi l’anno seguente. Non è un caso se quasi il 50% dei partecipanti di quest’anno è composto da equipaggi “di ritorno”, che hanno già partecipato ad almeno un Tour. L’esempio più rappresentativo è quello di Linda, dall’Olanda: dopo aver partecipato lo scorso anno da navigatrice, in un anno ha preso la patente, ha comprato una vecchia Peugeot e ha guidato dalle porte di Amsterdam fino in Grecia, pur di non mancare, e si è già prenotata per l’edizione 2018, che si terrà come di consueto nella prima settimana di ottobre. Info (a breve anche in italiano) su www.triskelion.gr.
Tour del Peloponneso – La Scuderia Triskelion
Il Tour du Péloponnèse Historic è un evento abbastanza recente (Tour del Peloponneso); debutta a fine 2014 per volontà di John Karampelas, quarantacinquenne appassionato e collezionista di auto storiche, che a gennaio dello stesso anno fonda la Scuderia Triskelion, realtà molto attiva con sede ad Argos. Costituita da un folto ed esperto team di volontari, la maggior parte sotto i trent’anni ed equamente distribuito tra uomini e donne, la Scuderia si occupa esclusivamente di automobilismo storico, partecipando ad eventi locali e internazionali e organizzando manifestazioni e gare di alto livello con l’obiettivo di diffondere la regolarità in Grecia e di promuovere il territorio attirando partecipanti principalmente stranieri. In soli quattro anni Scuderia Triskelion ha organizzato altrettante edizioni del Tour du Péloponnèse, l’Historic Rally of Greece (il Rally dell’Acropoli declinato in versione storica) e altri eventi di successo come il Mykonos Rally, L’Hellenic Regularity Classic Rally, il Tour de Samos e l’Arkadia Classic Tour.